Per abitudine cercava sempre prendere
vie poco battute e nascoste. Mentre camminava, diretta verso il villaggio, da un lato del
sentiero si levò un flebile lamento. Il rumore proveniva da una buca abbastanza
profonda..
Un animale forse? Chi voleva prendere in giro... Era una voce umana.
Si chiese se avesse una buona ragione ... una sola... per scendere laggiù in quella fossa
e tirare fuori quella persona ...
Il vento soffiò e fece fremere le foglie degli alberi. La Luna non illuminava
abbastanza la buca da poter distinguere qualcosa sul fondo.
Srotolò la corda che teneva agganciata alla propria cintura e ne legò un capo ad una
albero vicino. Poi si calò nella fenditura del terreno che per fortuna era fonda solo un
paio di metri. Il corpo umano era riverso sul terriccio umido, era esile, forse si
trattava di un ragazzo. Lo imbracò con la corda e tornò in superficie. Tirarlo su fu una
faticaccia. Come ogni novizia del tempio, Euriante era addestrata allo sforzo fisico e
aveva imparato le tecniche rudimentali del combattimento ma quei mesi di isolamento
nutrendosi solo di bacche, radici e frutti con il costante e tormentoso dolore alle ossa
la avevano fiaccata molto, così quando finalmente riuscì a trascinare il corpo
sullerba era stravolta dalla fatica.
Ansimando voltò verso di se lumano e scoprì con una certa sorpresa che si trattava
di una donna dai capelli neri. Era ferita alla testa e un grosso ematoma scuro si
allargava alla tempia mentre un taglio profondo nella cute versava sangue sul terreno.
Fece una prima fasciatura tamponando la ferita con erbe e impiastri che aveva già pronti
nelle sacche. Doveva portarla la villaggio, così si allontanò cercando dei rami
abbastanza robusti per fare una lettiga rudimentale.
Quando dopo pochissimi minuti tornò alla buca vide con orrore un enorme lupo grigio che annusava la donna umana ancora svenuta. La bestia sentiva lodore ferruginoso del sangue. Ululò a lungo chiamando i compagni a raccolta. Euriante si era così impietrita che lanimale non si era ancora accorto di lei, preso comera dal suo prossimo pasto. Raccogliendo il coraggio la mezzelfa si avvicinò lentamente.
Il Lupo fece un passo avanti e ringhiò minaccioso scoprendo la micidiale dentatura con
tutto il diritto che ha un capo branco di reclamare la propria preda.
Lei si avvicinò ancora tenendo fisso lo sguardo sullanimale.
Non aveva nessun arma con se.
Gli occhi gialli della bestia la inchiodavano e lunica cosa che poteva fare era di
sostenere quello sguardo ferino.
Ci si vide riflessa e sentì di nuovo il calore invadente e possessivo della Signora, un
potere indomabile che non accetta padroni e che giunge seguendo un misterioso disegno...
lestasi la trasfigurò e fu come se non fosse più se stessa.
«La preda è del branco» disse il Lupo
«La preda è mia, figlio»
«Il branco ha bisogno della preda»
«Il branco troverà altre prede»
«Il branco è in caccia da giorni ma le creature a due zampe uccidono sempre ogni
preda prima del branco»
«Il bosco è attraversato da un gruppo di cervi, uno si è perduto e si è azzoppato
alle rocce bianche»
«La figlia dei Boschi avrà la preda del branco, ma solo perché la Madre di tutti la
protegge»
Il vecchio lupo ululò di nuovo e si lanciò verso le rocce bianche.
Lestasi finì e alla mezzelfa rimase dentro solo la consapevolezza di
essere una marionetta in mano ad un entità molto più potente e antica.
«Vattene! Vattene!» gridava colpendosi la testa e finalmente anche lultimo
residuo della presenza se ne andò.
Il dolore alle ossa riprese insistente e martellante come non mai. Quasi con le lacrime agli occhi infilò una mano nella sacca dellerbario e prese una ciocca di erbe bluastre cacciandosele in bocca e masticandole rabbiosamente. Certo non si era immaginata che il suo primo contatto con qualcuno si fosse rivelato così pericoloso. Non aveva abbastanza forza per portare la ragazza dai capelli neri al villaggio, così distese il mantello coprendo sia lei che lumana e attese lalba.
Dopo qualche ora finalmente il sole si decise a sorgere e Euriante, che non aveva chiuso occhio per la paura che i lupi tornassero e per il dolore che laveva martellata tutto il tempo, dette unocchiata alla ferita della ragazza. Sembrava fuori pericolo e lemorragia si era fermata.
Era stato senzaltro un ritorno molto movimentato.